Ecco la dichiarazione del dissidente sovietico Suforov sulla mentalità comunista:
Torno all'argomento del mio libro. Molto spesso, dopo averlo letto, la gente mi chiede: "Che bisogno aveva Stalin di conquistarsi l'Europa? Non aveva già terra a sufficienza, che cosa se ne faceva del territorio europeo?" E spesso esprimono, a spiegazione dell'atteggiamento di Stalin, semplicemente che lui era portatore di una mentalità comunista, che la causa era questa. Io ritengo che le cose fossero in realtà molto più semplici. Io credo che tutto sia derivato dal fatto che i gerarchi sovietici si siano resi conto abbastanza in fretta che il regime sovietico non poteva in alcun modo entrare in concorrenza con l'occidente. Vediamo di immaginarci una situazione in cui, per esempio, io sia un produttore di automobili e ho la fortuna di produrre una macchina come la Ferrari; invece il mio vicino produce delle macchinacce come può essere la Trabant della Germania dell'Est. Quindi, l'unico modo per sopravvivere per colui che produce la Trabant, la macchina di cattiva qualità, è quello di dar fuoco alla ditta che produce le Ferrari oppure di ritirarsi dagli affari e di rinunciare ad essi definitivamente. Facendo fuori una dopo l'altra le varie fabbriche delle Ferrari, delle Lamborghini, delle Alfa, eccetera, la Trabant diventerà necessariamente la migliore produttrice di auto al mondo. Qui forse sta il nocciolo della mentalità comunista: siccome loro sono incapaci di lavorare bene, hanno bisogno per emergere e affermarsi di distruggere tutti coloro che lo fanno.
mercoledì 15 aprile 2009
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